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venerdì 11 aprile 2008

Cavallo Siciliano Indigeno

Per Cavallo Siciliano Indigeno si intende quel soggetto autoctono presente in Sicilia da tempo immemorabile ma di cui si sono persi riscontri ufficiali e per i quali sono stati recentemente avviati "progetti di recupero, tutela e di ricerca" in ambito istituzionale regionale con una sperimentazione preliminare che l'I.S.Z.S. (Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia) di Palermo ha avviato da circa un biennio. Questo lavoro preliminare impostato sin dal 2004 ma svolto dal 2005 al 2007 è stato fatto dall'Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia al fine di poter rendere fattibile e concreta la realizzazione e l'avvio del Progetto Regionale denominato "Studio e caratterizzazione della Popolazione Equina Insulare Riconducibile al Gruppo Etnico del Cavallo Siciliano Indigeno" il cui autore è l'equinista Tiziano Bedonni.

Il Progetto fonda i suoi presupposti sull'urgenza della tutela di quella "Biodiversità-Equizootecnica" che erroneamente poteva, sino a pochi anni fa, essere ritenuta non prioritaria, ma che oggi è divenuta un'emergenza e che tuttavia può divenire "realtà" unicamente col procedere delle “coscienze” e delle “conoscenze scientifiche”, unici presupposti da cui possono nascere

  • sia una nuova consapevolezza rispetto alla valenza di una conservazione di "patrimoni genetici" con "radici antiche", ma ancora vivi e vitali socialmente, culturalmente, scientificamente e perciò produttivamente e pertanto "utilizzabili";
  • sia una "partecipazione effettiva" con un coinvolgimento fattivo delle giovani generazioni.

L'Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia, ha provveduto a verificare preventivamente e "a campione" sul territorio siciliano la fattibilità del progetto.

L'entusiasmo degli sperimentatori e la risposta del territorio ha permesso di ottenere soddisfacenti risultati che fanno ben sperare sul recupero della Razza.

I punti guida principali del progetto di recupero in atto in Sicilia sono pochi ma chiari, precisi, essenziali. Alcuni posso essere così sintetizzati:

  1. Nessun soggetto potrà essere classificato come "Cavallo Siciliano" sino a quando non sarà raggiunta la terza generazione certificata nell'ambito del progetto in atto e la costituzione del Libro di Razza;
  2. Il Cavallo Siciliano può nascere solo in Sicilia (nessun'altra razza italiana prevede un simile requisito per essere definita tale);
  3. I puledri devono essere imprintati alla nascita e resi confidenti in termini etologici da subito ed ammansiti ed in seguito addestrati unicamente secondo i dettami e le tecniche dell'Equitazione Naturale Etologica Italiana;
  4. Non saranno mai ferrati ma unicamente pareggiati secondo natura e nel rispetto del "decalogo del piede scalzo";
  5. Non subiranno castrazione;
  6. Sono previste rassegne annuali con prove di modello e anche di "confidenza" sin dall'età di 8-9 mesi post-svezzamento. Queste rassegne rappresentano per metodo e svolgimento una assoluta novità tecnica e funzionale, in ambito nazionale ed internazionale;
  7. Alla nascita i puledri saranno monitorati, fotografati e rilevati su apposite schede di rilevamento morfologico-lineare e ponderale. Si tratta di parecchie misure articolate e complesse. Un procedimento unico ed anche questo innovativo, poiché saranno ripetute ogni sei mesi su tutti i soggetti del progetto e sino al compimento del quarto o quinto anno di età. Sarà questa l'unica razza europea esistente monitorata totalmente dal suo esordio;
  8. Al termine del progetto di ricerca ed al raggiungimento della terza generazione documentabile sarà istituito il registro ed il Libro Genealogico di Razza.

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«E' finito il tempo in cui un attore poteva starsene sul divano in attesa che gli arrivasse un buon copione. Adesso in Italia, devi partecipare attivamente alla realizzazione di un film, altrimenti ti offrono sempre lo stesso ruolo e non riesci a migliorarti. Io questa strada ho cominciato a percorrerla e mi piacerebbe che qualcun altro la seguisse.» Raul BOVA











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