L'ICR, fondato nel 1939 da Cesare BRANDI, presta consulenza scientifica e tecnica agli organi periferici del Ministero, nonché alle Regioni per la conservazione ed il restauro del patrimonio culturale effettua restauri per interventi di particolare complessità o rispondenti a esigenze di ricerca o a finalità di ricerca o a finalità didattiche per la sua scuola di restauro.
In tempi recenti l'ICR ha avviato alcuni interventi a favore della conservazione del patrimonio culturale e artistico del Kosovo e della Repubblica Federale di Jugoslavia.
DESCRIZIONE GENERALE E ORGANIZZAZIONE
L'Istituto Centrale per il Restauro è stato fondato nel 1939 da Cesare Brandi, lo storico dell'arte che ha posto le basi teoriche del restauro moderno.
Ai sensi del DPR 173/2004 "Regolamento di organizzazione del Ministero per i beni e le attivita' culturali" l'ICR afferisce al Dipartimento per la ricerca l'innovazione e l'organizzazione.
Attualmente l'ICR è ospitato in due sedi: quella di piazza San Francesco di Paola, la sua sede storica, ed in quella del San Michele, dove si svolgono tutte le attività didattiche (lezioni ed esercitazioni).
I suoi compiti (definiti dal DPR 805/75) sono i seguenti:
* svolge indagini sistematiche sull’influenza che i vari fattori ambientali, naturali e accidentali esercitano nei processi di deterioramento e sui mezzi atti a prevenire ed inibirne gli effetti;
* esegue le indagini necessarie alla formulazione delle normative e delle specifiche tecniche in materia di interventi conservativi e di restauro;
* presta consulenza scientifica e tecnica agli organi periferici del Ministero, nonché alle Regioni;
* provvede all’insegnamento del restauro in particolare per il personale tecnico-scientifico dell’Amministrazione ed ai corsi di aggiornamento per lo stesso personale dell’Amministrazione dello Stato e delle amministrazioni regionali che lo richiedano;
* effettua restauri per interventi di particolare complessità o rispondenti a esigenze di ricerca o a finalità di ricerca o a finalità didattiche (D.L.368/1999)
Organizzazione.
Questa è la sua struttura organizzativa:
* tre servizi: per gli interventi conservativi sui beni archeologici, architettonici, storico-artistici.
* un servizio per l'insegnamento, l'informazione e la documentazione.
* quattro laboratori: chimica, biologia, fisica e controlli ambientali, prove sui materiali.
* due uffici: amministrativo e tecnico.
* una segreteria tecnica.
* undici laboratori di restauro: dipinti murali; materiali lapidei, stucchi, intonaci; mosaici; dipinti su tela; dipinti su tavola; scultura lignea policroma e manufatti lignei; manufatti in ceramica e in vetro; manufatti in metallo e leghe; manufatti tessili; manufatti in pelle e cuoio; manufatti in carta e pergamena.
L'Istituto ha un archivio fotografico dei restauri aperto al pubblico ed una biblioteca ad uso interno e di specialisti.
Particolare menzione va fatta dell’attività di restauro o di consulenza svolta all’estero nell’ultimo ventennio su richiesta di tutte le maggiori nazioni europee, nonché delle nazioni:
* Argentina (Teatro Colon a Buenos Aires).
* Cina (Centro di formazione per la conservazione del patrimonio storico culturale della Cina nord-occidentale a Xi’an, Urban environment project - cultural heritage strategic master plan di Chongaing e della provincia del Sichuan).
* Egitto (Museo della civiltà egiziana a Il Cairo, Museo della Nubia ad Assuan, Sfinge di Chefren a Ghiza, Egyptian environmental action plan - natural and cultural heritage).
* Giordania (Scuola per il restauro del mosaico a Madaba, chiesa di S. Maria Assunta a Salt, Museo di Madaba).
* India (National research laboratory for conservation of cultural property di Lucknow),
* Iraq (sito archeologico di Hatra).
* Israele (barca del lago di Tiberiade, Ippodromo di Cesarea Marittima, Monastero di Kyria Maria a Bet She’an).
* Nepal (sito di Simraongarh a Terai, Museo di Kathmandu).
* Perù (cappella Villegas della chiesa Virgen de la Merced a Lima, hueca di Cao Viejo a Trujillo).
* Siria (Monastero di San Mosè l’abissino a Nebek).
* Turchia (Laboratorio centrale di restauro e Museo Top kapi a Istambul, sito archeologico di Arslantepe-Malatya).
L'Istituto Centrale per il Restauro è stato fondato nel 1939 da Cesare Brandi, lo storico dell'arte che ha posto le basi teoriche del restauro moderno.
Ai sensi del DPR 173/2004 "Regolamento di organizzazione del Ministero per i beni e le attivita' culturali" l'ICR afferisce al Dipartimento per la ricerca l'innovazione e l'organizzazione.
Attualmente l'ICR è ospitato in due sedi: quella di piazza San Francesco di Paola, la sua sede storica, ed in quella del San Michele, dove si svolgono tutte le attività didattiche (lezioni ed esercitazioni).
I suoi compiti (definiti dal DPR 805/75) sono i seguenti:
* svolge indagini sistematiche sull’influenza che i vari fattori ambientali, naturali e accidentali esercitano nei processi di deterioramento e sui mezzi atti a prevenire ed inibirne gli effetti;
* esegue le indagini necessarie alla formulazione delle normative e delle specifiche tecniche in materia di interventi conservativi e di restauro;
* presta consulenza scientifica e tecnica agli organi periferici del Ministero, nonché alle Regioni;
* provvede all’insegnamento del restauro in particolare per il personale tecnico-scientifico dell’Amministrazione ed ai corsi di aggiornamento per lo stesso personale dell’Amministrazione dello Stato e delle amministrazioni regionali che lo richiedano;
* effettua restauri per interventi di particolare complessità o rispondenti a esigenze di ricerca o a finalità di ricerca o a finalità didattiche (D.L.368/1999)
Organizzazione.
Questa è la sua struttura organizzativa:
* tre servizi: per gli interventi conservativi sui beni archeologici, architettonici, storico-artistici.
* un servizio per l'insegnamento, l'informazione e la documentazione.
* quattro laboratori: chimica, biologia, fisica e controlli ambientali, prove sui materiali.
* due uffici: amministrativo e tecnico.
* una segreteria tecnica.
* undici laboratori di restauro: dipinti murali; materiali lapidei, stucchi, intonaci; mosaici; dipinti su tela; dipinti su tavola; scultura lignea policroma e manufatti lignei; manufatti in ceramica e in vetro; manufatti in metallo e leghe; manufatti tessili; manufatti in pelle e cuoio; manufatti in carta e pergamena.
L'Istituto ha un archivio fotografico dei restauri aperto al pubblico ed una biblioteca ad uso interno e di specialisti.
Particolare menzione va fatta dell’attività di restauro o di consulenza svolta all’estero nell’ultimo ventennio su richiesta di tutte le maggiori nazioni europee, nonché delle nazioni:
* Argentina (Teatro Colon a Buenos Aires).
* Cina (Centro di formazione per la conservazione del patrimonio storico culturale della Cina nord-occidentale a Xi’an, Urban environment project - cultural heritage strategic master plan di Chongaing e della provincia del Sichuan).
* Egitto (Museo della civiltà egiziana a Il Cairo, Museo della Nubia ad Assuan, Sfinge di Chefren a Ghiza, Egyptian environmental action plan - natural and cultural heritage).
* Giordania (Scuola per il restauro del mosaico a Madaba, chiesa di S. Maria Assunta a Salt, Museo di Madaba).
* India (National research laboratory for conservation of cultural property di Lucknow),
* Iraq (sito archeologico di Hatra).
* Israele (barca del lago di Tiberiade, Ippodromo di Cesarea Marittima, Monastero di Kyria Maria a Bet She’an).
* Nepal (sito di Simraongarh a Terai, Museo di Kathmandu).
* Perù (cappella Villegas della chiesa Virgen de la Merced a Lima, hueca di Cao Viejo a Trujillo).
* Siria (Monastero di San Mosè l’abissino a Nebek).
* Turchia (Laboratorio centrale di restauro e Museo Top kapi a Istambul, sito archeologico di Arslantepe-Malatya).
In tempi recenti l'ICR ha avviato alcuni interventi a favore della conservazione del patrimonio culturale e artistico del Kosovo e della Repubblica Federale di Jugoslavia.
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