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mercoledì 3 settembre 2008

AGRODOLCE...


Hollywood si trasferisce in Sicilia, o meglio, a Termini Imerese e a Porticello, la nuova fabbrica della fiction "made in Italy". Una nuova sfida ideata e voluta da Giovanni Minoli per far nascere un'industria culturale in grado di produrre serial di alto contenuto, che sappiano comunicare valori, fornire esempi e esercitare cambiamenti.

La soap educational Agrodolce, è un piano ambizioso che, come Un Posto al Sole, prima soap ideata in Italia oltre dodici anni fa da Minoli, parte dal Sud proprio per valorizzare quello che il Sud sa fare. È prodotta da Rai Fiction e Rai Educational in collaborazione con la Regione Sicilia - Dipartimento per i Beni Culturali, realizzata da Einstein Fiction.

Una metropoli del cinema, dunque, con oltre duemila metri quadrati di studi, che punta in Sicilia a costruire un polo d'eccellenza nella realizzazione di fiction di qualità. Creatività e processi industriali fra i più moderni con tecnologie avanzate, questi gli ingredienti che fanno di Agrodolce non solo una fiction di altissimo livello, ma un vero e proprio business model. Non a caso, infatti, è stato scelto Termini Imerese come luogo simbolo di una industrializzazione in crisi, proprio per innescare, con la produzione seriale della fiction, un processo virtuoso di creazione di un centro nel quale tramutare idee e sceneggiature in successi, per spiegare i cambiamenti della realtà, dando spunti di riflessione e dibattito, contribuendo a realizzare una prospettiva di occupazione e sviluppo per una terra "artistica" per vocazione.

E cosa c'è di più Agrodolce della Sicilia? Terra meravigliosa, dove però si mescolano le problematiche sociali ed esistenziali più estreme e terribili, le più contraddittorie. Un romanzo popolare, dunque, fortemente radicato nel territorio siciliano. La scelta di questa regione, infatti, non è casuale: rappresenta una terra di confine e di incontro fra culture e religioni, ponte tra Islam e Occidente, luogo simbolo dove confluisce tutto il Mediterraneo con la sua tradizione. Oltre ad essere un set a cielo aperto.

Il sapore educational di Agrodolce emerge nelle tematiche del confronto interculturale: l'emigrazione, il lavoro, la criminalità, il raffronto di culture e religioni. E in primo piano la scuola che in Agrodolce torna a rappresentare quella istituzione che aiuta gli adolescenti a trovare la propria identità, a non aver paura di scegliere e di vivere. La novità produttiva è che la soap viene girata e montata come un film, avrà una grande quantità di esterni per dare verità al racconto e gli ambienti hanno scenografie importanti. E i numeri parlano da soli: 19 attori principali, 77 in ruoli secondari, oltre 1000 comparse, 6 registi, 250 fra tecnici, sceneggiatori e organizzatori, una task force, metà della quale è siciliana. L'intento, infatti, è formare progressivamente quadri siciliani per un'industria del presente e del futuro. E i numeri continueranno a crescere, visto che si tratta di un grande laboratorio televisivo nel quale mentre si produce si fa anche formazione. Una macchina che viaggia alla velocità di quasi cinque episodi registrati a settimana, per un totale di 230 puntate in un anno, per dimostrare che si può voltare pagina e si può allestire anche in Sicilia un centro di produzione televisivo per una nuova industria culturale.



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Termini Imerese come Hollywood: una fabbrica di cinema e talenti.
Venti attori principali, 77 in ruoli secondari, oltre 1000 comparse, 6 registi, circa 250 fra tecnici, sceneggiatori e organizzatori. Sono questi alcuni dei numeri della nuova fabbrica della fiction made in Italy, "Agrodolce", al via da lunedi' 8 settembre alle 20.10 su Raitre. Il progetto e' stato realizzata da Rai Fiction e Rai Educational, in collaborazione con la Regione Siciliana - Dipartimento per i Beni Culturali. "La Sicilia potra' diventare la nuova Hollywood - commenta Giovanni Minoli direttore di Rai Educational e responsabile editoriale di Agrodolce - ma una Hollywood a dimensione di uomo, piu' Mediterranea, piu' consapevole dell'importanza dell'incontro di culture e quindi della capacita' di raccontare questo incontro, raccontare i frutti positivi e gli scontri che derivano da questo confronto di culture". Una "metropoli" del cinema, nata a Termini Imerese, con oltreduemila metri quadrati di studi, che punta in Sicilia a costruire un polo d'eccellenza nella realizzazione di fiction di qualita'. "Una grande avventura imprenditoriale industriale culturale umana, cominciata 6 anni fa. Un progetto che sembrava un sogno ed e' diventato realta' - prosegue Minoli -. Una realta' insospettabile che si lega alla grande tradizione del cinema in Sicilia". "La Regione Siciliana - dice Minoli - ha dimostrato di avere grande sensibilita' strategica, di capire che qui nasce un'avventura nuova. E dove nasce? Qui, vicino a Termini Imerese, dove l'industria tradizionale ha dimostrato tutti i suoi limiti epurtroppo i suoi grandi momenti di crisi". Secondo Minoli si tratta di "un modello di industria moderna che forma professionalita': attori, registi, organizzatori diproduzione, cameraman, tecnici prevalentemente siciliani".

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[padre Pasquale BORGOMEO, direttore Radio Vaticana]

«E' finito il tempo in cui un attore poteva starsene sul divano in attesa che gli arrivasse un buon copione. Adesso in Italia, devi partecipare attivamente alla realizzazione di un film, altrimenti ti offrono sempre lo stesso ruolo e non riesci a migliorarti. Io questa strada ho cominciato a percorrerla e mi piacerebbe che qualcun altro la seguisse.» Raul BOVA











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