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martedì 22 aprile 2008

MORTE A 3 EURO

«A un certo punto mi assale l’angoscia dell’infortunio: non mi mollerà più. La paura di finire schiacciato sotto un blocco di tavole di ferro, quelle imbracate da una corda consunta che dal cortile vedo piombare giù dal sesto piano del ponteggio, e se perdi l’attimo, o ti distrai, o se una di quelle lastre si ribella alla morsa del moschettone, rimani sotto. Il terrore di venire travolto da una betoniera. Stritolato da un cavo d’acciaio. Che le braccia cedano, o semplicemente di scivolare dall’impalcatura dove mi fanno arrampicare anche se sono nuovo del mestiere.» «Ti reclutano all’alba e ti scaricano nei cantieri dove rischi la vita per pochi euro, e se ti fai male o muori ti lasciano lì in strada. Mai visto, mai conosciuto. Nemmeno al pronto soccorso puoi andare. Altrimenti metti nei guai il tuo padrone. E perdi il posto.»

MORTE A 3 EURO. Nuovi schiavi nell’Italia del lavoro
Paolo BERIZZI
22/4/2008 | ISBN 88-6073-283 | C | 240 pag. | € 16

LA VIDEOINTERVISTA
1. Paolo Berizzi presenta Morte a 3 euro
2. Perché Morte a 3 euro, Paolo Berizzi
3. Morte a 3 euro di Paolo Berizzi: la mia storia
4. Perché il lavoro nero

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«E' finito il tempo in cui un attore poteva starsene sul divano in attesa che gli arrivasse un buon copione. Adesso in Italia, devi partecipare attivamente alla realizzazione di un film, altrimenti ti offrono sempre lo stesso ruolo e non riesci a migliorarti. Io questa strada ho cominciato a percorrerla e mi piacerebbe che qualcun altro la seguisse.» Raul BOVA











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