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domenica 4 maggio 2008

Mario Schifano - America anemica

Si inaugura oggi 3 maggio a Palazzo Pigorini Parma, la mostra dedicata al viaggio americano di Mario Schifano nel 1970,
che comprende 14 grandi dipinti realizzati dal 1962 al 1967, cento polaroid e oltre 200 fotografie.
Ritenuto da molti l’esponente di spicco della pop art italiana (sebbene lo stesso Schifano preferiva non essere inquadrato in alcuna corrente artistica), venne considerato l’erede di Andy Warhol.
Insieme ai “pittori maledetti” (Angeli, Festa ecc.) rappresentò un punto fondamentale dell’arte contemporanea italiana ed europea; restano memorabili le sue esibizioni tra centinaia di allievi e appassionati con la creazione di dipinti di enormi dimensioni realizzati con smalti e acrilici.Moltissimi dei suoi lavori, i cosiddetti “monocromi”, presentano solamente uno o due colori, applicati su carta da imballaggio incollata su tela; l’influenza di Jasper Johns si manifestava nell’impiego di numeri o lettere isolate dell’alfabeto, ma nel modo di dipingere di Schifano possono essere rintracciate analogie con il lavoro di Robert Rauschenberg. In un quadro del 1960 si legge la parola “no” dipinta con sgocciolature di colore in grandi lettere maiuscole, come in un graffito murale.
Ancora oggi le opere realizzate negli anni sessanta restano di incredibile attualità. Tra le più importanti, vanno ricordate le serie dedicate ai marchi pubblicitari (Coca-Cola ed Esso in primis), ai fiori (omaggi a Andy Warhol) e alla natura in genere (tra le serie più famose troviamo i “Paesaggi anemici”, le “Vedute interrotte”, “L’albero della vita”, “estinti” e i “Campi di grano”.
Appassionato studioso di nuove tecniche pittoriche, fu i primi ad usare il computer per creare opere, e riuscì ad elaborare immagini dal computer e riportarle su tele emulsionate (le “tele computerizzate”). La prolificità dell’autore, e l’apparente semplicità delle sue opere, ha portato alla creazione di un numero impressionante di falsi che hanno inondato i mercati, soprattutto dopo la sua scomparsa.
Vicino alla cultura pop e all’ambiente musicale beat, sulla falsariga di Andy Warhol che aveva scoperto e prodotto i Velvet Underground, collaborò con un complesso, Le Stelle di Mario Schifano, che incise un album alla fine del 1967, con una copertina disegnata da lui stesso; inoltre disegnò copertine per altri gruppi italiani, come l’Equipe 84. Nel 1971 realizza un film documentario dal titolo “Umano non umano”, il quale vanta la presenza di diverse figure di spicco tra cui Adriano Aprà, Carmelo Bene, Mick Jagger, Alberto Moravia, Sandro Penna, Rada Rassimov, Keith Richards.

"Mario Schifano - America anemica"
A Parma una grande mostra per riscoprire un genio dell'arte italiana del Novecento

Sarà un viaggio inedito e suggestivo dedicato a una delle più importanti figure dell'arte italiana del Novecento. Una mostra davvero straordinaria che offrirà al pubblico una ricchissima offerta di opere, dai dipinti alle fotografie.

L'esposizione "Mario Schifano - America anemica" si terrà dal 3 maggio al 22 giugno a Parma, nella suggestiva cornice di Palazzo Pigorini, e sarà organizzata dall'Agenzia agli eventi culturali speciali in collaborazione con lo Csac dell'Università di Parma. Curatore dell'evento sarà il professor Arturo Carlo Quintavalle.

"Questa mostra - tiene a sottolineare il Responsabile dell'Agenzia Luca Sommi - costituisce la prima iniziativa di un progetto ambizioso: insieme allo Csac, vogliamo fare di Parma un importante punto di riferimento, a livello internazionale, sull'arte contemporanea".

LA MOSTRA - La mostra comprenderà 14 grandi dipinti realizzati dal 1962 al 1967, cento polaroid e oltre 200 fotografie del viaggio americano dell'artista (1970), tutte opere di proprietà del CSAC. Le opere di Schifano si segnalano per la velocità della sua stesura e quindi per la tensione delle immagini e delle emozioni; ma evidenziano anche una notevole tensione del racconto. Il racconto è sempre quello del viaggio negli Stati Uniti attorno al 1970 per programmare un film sugli USA, mai realizzato; si tratta di un racconto di paesaggi, quelli che lui stesso chiamerà "Paesaggi anemici", quindi appiattiti, scomposti, che da un lato appunto sono anemici, privi di una dimensione naturalistica, dall'altra sono incompiuti, sospesi perché vi sia spazio per sovrapporre ad essi, come su uno schermo, la nostra esperienza. Uno degli aspetti dell'arte di Schifano è la sua intensità ma anche una tensione verso il negativo che si è espresso nei cicli degli anni '80 dalla scrittura pittorica diversa, espressionista, densa, colante, ricca. Ma oltre tutto questo c'è un altro tipo di viaggio, quello che Schifano ha fatto verso le "stelle", che spesso ha anche dipinto, e ancora nella direzione dei paesi più lontani, un mitico oriente fatto di buddismo e di meditazione che tanto ha giocato per la Beat Generation statunitense.
MARIO SCHIFANO - Schifano è stato il pittore di punta dell'arte italiana a New York per due anni fra 1962 e 1963 e poi è stato l'artista più felicemente inventivo dell'arte italiana, e uno dei massimi creatori dell'arte europea degli anni dai '60 e fino alla scomparsa improvvisa nel 1998. Ritenuto da molti l'esponente di spicco della "Pop art" pop art italiana (sebbene lo stesso Schifano preferiva non essere inquadrato in alcuna "Corrente artistica (pagina inesistente)" corrente artistica), venne considerato l'erede di "Andy Warhol" Andy Warhol.

INFO
La mostra resterà aperta tutti i giorni escluso il lunedì (orario: 10-19.30).
Sono previste alcune aperture straordinarie: 5-6-7-8-17 maggio dalle 10 alle 24.
Per ulteriori informazioni sull'evento, è possibile telefonare al 0521/218338.

http://www.marioschifano.it/
http://www.schifano.org/

fonte: ArteEgo.

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